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.La discussione sul tema della Messa ricalca in qualche modo quella sulla Bibbia.Veniva sottolineata in maniera particolare la funzione di lingua “sacra” propria del latino, che garantiva inoltre un'omogeneità internazionale nel messaggio della Chiesa.Il volgare, respinto dai piani alti della cultura ecclesiastica, confermava viceversa il suo ruolo decisivo nel settore che risentiva direttamente del confronto con i fedeli: il momento della predica.La predicazione era quindi una sorta di oasi del volgare.Una volta ammesso che il volgare fosse da adottare solo nel momento specifico dell'omelia, restava da stabilire che forma e che qualità esso dovesse avere.Il primo elemento di cui si deve prendere atto è la forte influenza del bembismo anche nel campo della predicazione.La predicazione si presentava come un settore vergine, nuovo, e non a caso molte volte i grandi predicatori del secondo `500 come Panigarola tornavano sul tema della perniciosa dulceda, la pericolosa dolcezza delle arti oratorie dei pagani.Francesco Panigarola, nel Predicatore, trova posto per una sezione specifica relativa alla “lingua, che ha da adoperare il predicator italiano”.Vi si trova non solo l'adesione ai principi fiorentinismi di Bembo, ma, in più, il riconoscimento del primato della lingua fiorentina parlata, giudicata come la più adatta al pulpito, se depurata dai localismi fiorentini troppo evidenti. CAPITOLO SESTO - IL SEICENTO 1.IL VOCABOLARIO DELL'ACCADEMIA DELLA CRUSCA L'Accademia della Crusca ebbe un'importanza eccezionale.Era un'associazione privata senza sostegno pubblico, poco adatta ad assoggettarsi a un'unica autorità normativa.La Crusca portò a termine il disegno di restituire a Firenze il magistero della lingua e costrinse tutti gli italiani colti a fare i conti da allora in poi con il primato della città toscana.La Crusca si indirizzò alla lessicografia dal 1591.In quell'anno gli accademici discussero sul modo sul modo di fare il Vocabolario e si divisero gli spogli da compiere, il cui elenco corrisponde a quello fornito da Salviati.Da Salviati gli accademici acquisiscono anche la caratteristica impostazione antibembiana secondo la quale gli autori minori e minimi erano giudicati degni, per meriti di lingua, di stare fianco fianco ai grandi della letteratura.I meriti linguistici potevano accoppiarsi a una grande modestia della sostanza.Al momento della realizzazione del Vocabolario Salviati era già morto, e nell'Accademia non vi era una figura che potesse raccoglierne l'eredità.Vi erano veri e propri dilettanti di giovane età, che condussero comunque un lavoro con una coerenza metodologica e un rigore che andavano al di là di tutti i precedenti.La squadra dei lessicografi andò formandosi da sé, e mantenne una notevole collegialità nelle sue scelte.Il Vocabolario degli Accademici della Crusca uscì dunque nel 1612 presso la tipografia veneziana di Giovanni Alberti.Sul frontespizio portava l'immagine del frullone o buratto, lo strumento che si usava per separare la farina dalla crusca, con sopra, in un cartiglio, il motto “Il più bel fiore ne coglie”, allusivo alla selezione compiuta nel lessico.Gli Accademici fornirono il tesoro della lingua del `300, esteso al di là dei confini segnati dall'opera delle Tre Corone, arrivando ad integrare con l'uso moderno.Gli schedatori avevano cercato di evidenziare la continuità tra la lingua toscana contemporanea e l'antica.Le parole del fiorentino vivo erano documentate di preferenza attraverso gli autori antichi.Il Vocabolario largheggiava nel presentare termini e forme dialettali fiorentine e toscane, come “assempro” per esempio, “manicare” per mangiare, etc.Per quanto riguarda la scelta della grafia, invece, il Vocabolario si collocò sulla linea dell'innovazione, distaccandosi in buona parte dalle convenzioni ispirate al latino (le -h etimologiche e i nessi del tipo -ct), seguendo in ciò un aggiornamento gradito alla cultura toscana.La fortuna del Vocabolario della Crusca è confermata dalle due edizioni che ebbe nel XVII sec.: quella del 1623 analoga alla prima del 1612, quella del 1693 composta da tre tomi al posto di uno, con un corrispondente aumento del materiale [ Pobierz caÅ‚ość w formacie PDF ]

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