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.Dopo pochi mesi apparve sui giornali il chirurgo precedente, quello delle protesi difettose.Gli avevano tolto l’abilitazione ed erano sul punto di arrestarlo perché aveva operato una paziente, l’aveva lasciata di notte nel suo ambulatorio senza un’infermiera, la donna aveva avuto un attacco di cuore ed era morta.Mio nipote Alejandro calcolò il costo di tutti i seni di sua zia Tabra e suggerì che se chiedeva dieci dollari per farli vedere e quindici per farli toccare, avrebbe ammortizzato l’investimento in un tempo approssimativo di tre anni e centocinquanta giorni; ma a lei le cose andavano bene con i gioielli e non aveva bisogno di ricorrere a misure così estreme.In considerazione della prosperità degli affari, Tabra assunse un direttore dalle idee faraoniche.Lei aveva avviato la sua attività dal nulla; aveva cominciato vendendo per strada e a poco a poco, con molto lavoro, perseveranza e talento era arrivata a costituire un’azienda modello.Non riuscivo a capire perché avesse bisogno di un tizio arrogante che non aveva mai creato un braccialetto in tutta la sua vita, né mai se l’era messo.Non poteva nemmeno vantarsi di avere una chioma nera.Lei ne sapeva molto più di lui.Il grande esperto cominciò col comprare una serie di computer,come quelli della Nasa, che vendeva un suo amico e che nessuno dei rifugiati asiatici di Tabra imparò a usare, nonostante qualcuno di loro parlasse diverse lingue e avesse una solida formazione; poi decise che c’era bisogno di un gruppo di consulenti per formare un direttivo.Li scelse tra i propri amici e assegnò loro un buon stipendio.In meno di un anno l’azienda di Tabra traballava, come lo studio di Willie, perché usciva più denaro di quanto ne entrasse e bisognava mantenere un esercito di impiegati le cui funzioni non erano chiare a nessuno.Ciò coincise con il crollo dell’economia del paese e con la moda dei gioielli minimalisti, che sostituirono i grandi articoli etnici di Tabra; ci furono furti all’interno della società oltre a una cattiva amministrazione.Quello fu il preciso momento che il direttore scelse per licenziarsi, lasciando Tabra oppressa dai debiti.Fu assunto come consulente presso un’altra azienda, grazie alle raccomandazioni di quanti avevano fatto parte del suo direttivo.Per quasi un anno Tabra lottò con i creditori e la pressione delle banche, ma alla fine dovette rassegnarsi alla bancarotta.Perse tutto.Vendette la sua poetica proprietà nel bosco per molto meno di quello che l’aveva pagata.Le banche si impossessarono dei suoi beni, dal camioncino alle macchine della fabbrica e alla maggior parte della materia prima acquistata nel corso di una vita.Alcuni mesi prima, Tabra mi aveva regalato dei vasetti contenenti perline e pietre semipreziose, che avevo conservato in cantina in attesa del momento in cui mi avrebbe insegnato a usarle; non potevo immaginare che sarebbero servite a lei per ricominciare a lavorare.Willie e io svuotammo e dipingemmo la stanza al primo piano che era stata tua e gliela offrimmo, perché almeno avesse un tetto e una famiglia.Si trasferì con i pochi mobili e gli oggetti d’arte che era riuscita a salvare.Le procurammo un grande tavolo e lì cominciò di nuovo, come trent’anni prima, a fare i suoi gioielli a uno a uno.Uscivamo quasi ogni giorno a passeggiare e a parlare della vita.Non la sentii mai lamentarsi o maledire il direttore che l’aveva rovinata.«È colpa mia se l’ho assunto.Non mi succederà mai più» fu tutto quel che disse.Da quando la conosco, e sono molti anni, la mia amica è stata ammalata, delusa dalla vita, povera e con mille problemi, ma l’ho vista disperata solo quando morì suo padre.Per molto tempo pianse quell’uomo che adorava senza che io potessi aiutarla.All’epoca del fallimento economico non si scompose.Con senso dell’umorismo e coraggio si dispose a imboccare la strada che aveva percorso in gioventù, convinta che se l’aveva fatto a vent’anni, poteva rifarlo a cinquanta.Aveva il vantaggio che il suo nome era noto in diversi paesi; chiunque nel commercio di gioielli etnici la conosce; galleristi d’arte del Giappone, Inghilterra, Isole dei Caraibi e di molti altri luoghi vengono a comprare i suoi gioielli e ci sono clienti che li collezionano in modo ossessivo; arrivano ad averne più di cinquecento e continuano a comprarne.Tabra dimostrò di essere l’ospite ideale.Per cortesia, mangiava tutto quello che c’era nel piatto, e sarebbe diventata rotonda senza le nostre passeggiate quotidiane.Era discreta, silenziosa e divertente, e inoltre ci faceva ridere con le sue convinzioni.«Le balene sono maschiliste.Quando la femmina è in calore, i maschi la circondano e la violentano» ci raccontò.«Non si possono giudicare i cetacei con un criterio cristiano» ribatté Willie.«La morale è una sola, Willie.»«Gli indios yanomami della selva amazzonica stuprano le donne di altre tribù e sono poligami.»A quel punto Tabra, che prova un grande rispetto per i popoli primitivi, concludeva che in tal caso non si poteva applicare la stessa morale come alle balene.Per non parlare delle discussioni politiche! Willie è molto progressista, ma a confronto di Tabra sembra un talebano [ Pobierz całość w formacie PDF ]

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