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.Noi vorremmopoter nominare tutte le popolazioni e tutti gl individui;ma né tutto distintamente sappiamo, né tutto senza im-prudenza apertamente si può dire: un tempo forse si sa-prá, e si potrá loro rendere giustizia.Ma che fare? A tutte queste forze mancava la mente,mancava la riunione tra tutti questi punti, mancava unpiano comune per le loro operazioni.Non si crederá,ma intanto è vero: una delle cagioni, che piú hanno con-tribuito a rovesciar la nostra repubblica, è stata quella dinon aver avute nelle province delle persone che riunisse-ro e dirigessero tutte le operazioni: gl insorgenti aveanotutti questi vantaggi.Letteratura italiana Einaudi 208 Vincenzo Cuoco - Saggio storico sulla rivoluzione napoletana del 1799XLVCARDINAL RUFFORuffo intanto trionfava in Calabria.Dalla Sicilia, oveera fuggito seguendo la corte, era ritornato quasiché so-lo nella Calabria; ma le terre nelle quali si era fermatoerano appunto le terre di sua famiglia.Quivi il suo nomegli diede qualche seguace: a questi si aggiunsero tuttiquelli che si trovavan condannati nelle isole della Sicilia,ai quali fu promesso il perdono; tutt i scellerati banditi,fuorusciti delle Calabrie, ai quali fu promessa l impu-nitá.A Ruffo si unirono il preside della provincia, Win-speare, e l uditore Fiore.L impunitá, la rapina, il sac-58cheggio, le promesse facili, il fanatismo superstizioso ;tutto concorse ad accrescergli seguaci.Incominciò conpicciole operazioni, piú per tentare gli animi e le coseche per invadere.Ma, vinte una volta le forze repubbli-cane perché divise e mal dirette, superata Monteleone,attaccò e prese Catanzaro, capitale della Calabria ulte-riore, e, passando quindi alla citeriore, attaccò e preseCosenza, sede di antico ed ardente repubblicanismo.Cosenza cadde vittima degli errori del governo, perchédisgustò il basso popolo coll ordine di doversi pagareanche gli arretrati delle imposizioni dovute al re, perchévi costituí comandante della guardia nazionale il tenenteDe Chiara, profondo scellerato ed attaccato all anticogoverno.Quando Ruffo era giá vicino a Cosenza, DeChiara era alla testa di sette in ottomila patrioti, risolutidi vincere o di morire.Ruffo aveva appena diecimila uo-mini.Quando queste truppe furono a vista, De Chiaraordinò la ritirata; intanto ad un segno concertato scop-piò la sollevazione dentro Cosenza: cosicché i repubbli-cani si trovarono tra due fuochi; ma, ciò non ostante, ri-guadagnano la cittá e si difendono tre giorni.Labonia eVanni corrono a radunar gente nelle loro patrie.Ma,Letteratura italiana Einaudi 209 Vincenzo Cuoco - Saggio storico sulla rivoluzione napoletana del 1799quando il soccorso giunse, Cosenza era giá caduta.Essisi ridussero a dover fare prodigi di valore nella difesa diRossano.Ma Rossano, rimasta sola, cadde anch essa:cadde Paola, una delle piú belle cittá di Calabria, incen-diata dal barbaro vincitore, indispettito da un valore cheavrebbe dovuto ammirare.La fama del successo ed ilterrore che ispirava lo resero padrone di tutte le Cala-brie fino a Matera, dove incontrò il còrso De Cesare, di59cui parlammo nel paragrafo decimosesto.Il disegno di Ruffo era di penetrar nella Puglia.Alta-mura formava un ostacolo a questo disegno.Ruffo l as-sedia; Altamura si difende.Per ritrovare esempi di dife-sa piú ostinata, bisogna ricorrere ai tempi della storiaantica.Ma Altamura non avea munizioni bastanti: a di-fendersi impiegarono i suoi abitanti i ferri delle loro ca-se, le pietre, finanche la moneta convertirono in uso dimitraglia; ma finalmente dovettero cedere.Ruffo preseAltamura di assalto, giacché gli abitanti ricusarono sem-pre di capitolare; e, dove prima nelle altre sue vittorieavea usato apparente moderazione, in Altamura, sicurogiá da tutte le parti, stanco di guadagnar gli animi chepotea ormai vincere, volle dare un esempio di terrore.Ilsacco di Altamura era stato promesso ai suoi soldati: lacittá fu abbandonata al loro furore; non fu perdonato néal sesso né all etá.Accresceva il furore dei soldati la no-bile ostinazione degli abitanti, i quali, in faccia ad un ne-mico vincitore, col coltello alla gola, gridavano tuttavia: Viva la repubblica!  Altamura non fu che un muc-chio di ceneri e di cadaveri intrisi di sangue.Dopo la caduta di Altamura, Sciarpa soggiogò i braviabitanti di Avigliano, Potenza, Muro, Picerno, Santofe-le, Tito, ecc.ecc., i quali si erano uniti per la difesa co-mune.La stessa mancanza di provvisioni di guerra, cheavea fatta perdere Altamura, li costrinse a cedere aSciarpa; ma, anche cedendo al vincitore, conservaronotanto di quell ascendente che il valore dá sul numero,Letteratura italiana Einaudi 210 Vincenzo Cuoco - Saggio storico sulla rivoluzione napoletana del 1799che fecero una capitolazione onorevole, colla quale, ri-conoscendo di nuovo il re, le loro persone e le cose ri-maner dovessero salve.Ben poche nazioni possono glo-riarsi di simili esempi di valore.Intanto Micheroux fece nell Adriatico uno sbarco dirussi, che occuparono Foggia.L occupazione, sia caso,sia arte, avvenne ne giorni in cui la fiera richiamava colágli abitanti di tutte le altre province del Regno; e cosí lanuova dell invasione, sparsa sollecitamente, portò neglialtri luoghi il terrore anche prima delle armi.Chi non sarebbesi rivoltato allora contro il governorepubblicano, dopo i funesti esempi di coloro che eranrimasti vittima del suo partito, vedendo dappertutto ilnemico vincitore e niuna difesa rimaner a sperarsi dagliamici? Si era giá nel caso che i repubblicani, ridotti apicciolissimo numero, sembravano essi esser gl insor-genti.Eppure l amore per la repubblica era cosí grande,che faceva ancora amare il governo, e tutt i repubblicanimorirono con lui.Un poco di truppa francese e patriotica che era inCampobasso fu costretta ad abbandonarla.Si perdetteanche il contado di Molise [ Pobierz caÅ‚ość w formacie PDF ]

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