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.Eccolo, ei viene Il figlio della fama: osserva, osserva, Quant’oste atterra! o mio Fillan, d’ancisi Letteratura italiana Einaudi196Melchiorre Cesarotti - Poesie di Ossian Tu semini i sentier; per te già i nembi Traboccan d’ombre; ogni tuo passo è morte.130Fra due spaccati massi, a cui fean ombra Querce intralciate co’ fronzuti rami, Stava Rotmàr, scudo d’Erina.Ei rota Sopra Fillano l’oscurato sguardo, E a’ suoi sponda si fa.L’aspro conflitto 135Vide Fingallo avvicinarsi, e tutta L’anima gli balzò: ma quale appunto Il gran sasso di Loda, a cader fora, Di Drumanardo dal ciglion petroso Diradicato, allor che mille a prova 140Imperversando tenebrosi spirtiSquassan la terra in lor furor, con tanta Mole, con tal rimbombo il terren presse Rotmar feroce dal ceruleo scudo.Non lungi era Culmin: proruppe in pianto 145Il giovinetto di cordoglio e d’ira: Ei con Rotmàr la prima volta avea Curvato l’arco al natio fonte in riva, E de’ cervetti sul matin con esso Seguia le traccie, e discopriane il letto.150Scontrarsi agogna con Fillano, e a colpi Colpi mischiar: vampo menando inalza L’acciaro, e l’aer fende, e fere il vento Pria che Fillan: ma già l’assal.Che fai, Figlio di Colallina? a che ti scagli 155Su quel raggio di luce? un foco è questo, Foco distruggitor: garzon di Struta, Mal accorto, t’arretra; i vostri padri Non fur nel campo e nella zuffa uguali.Misera madre! in la romita sala 160Siede, e col guardo sul ceruleo Struta Pende inquieta: ecco repente insorgono Sopra il torrente tortuosi turbini, E mentre sibilando si travoltolano, Letteratura italiana Einaudi197Melchiorre Cesarotti - Poesie di Ossian Nel vorticoso sen pallida pallida 165Portano un’ombra: la ravvisa ed ulula Lo stuol de’ veltri; sanguinose gocciole Tingon lo scudo: ah tu cadesti o figlio!Misera madre! o cruda Erina! oh guerra!Qual cavriolo a cui furtiva freccia 170Il molle fianco trapassò, si scorge Del rio sul margo palpitar prosteso: Il cacciator che lo ferì s’arresta, Nè senza senso di pietà rimembra Del piè di vento il saltellar vistoso; 175Così giacea di Colallina il figlio Su gli occhi di Fillan; l’onda corrente Immolle e svolve le polite anella Del biondo crine; e riga atra di sangue Striscia lo scudo: ancor la man sostenta 180L’acciaro; infido acciar! che al maggior uopo Mai lo soccorse.Il buon Fillan lo sguarda Pietosamente, e sventurato, ei grida, Caduto se’ pria che si udisse intorno Risuonar la tua fama! il padre tuo 185Mandotti al campo, e d’ascoltar s’attende Tue chiare imprese: egli or canuto e fiacco Forse ti chiama, e ver Moilena ha ’l guardo.Invan! che tu non torni a consolarlo, Carco di spoglie di nemici ancisi.190Disse; e fuga, terror, scompiglio, e morte Segue a sgorgar sulla smarrita Erina.Ma d’altra parte rovesciato e infranto Cade uom sopr’uom dall’infocata rabbia Del feroce Foldan, ch’oltre sul campo 195Delle sue squadre sospingea la piena, Forte rugghiando: ad arrestarne il corso Mosse Dermino, e a lui strinsersi intorno Di Cona i figli: ma spezzò Foldano Lo scudo al duce, e i suoi guerrier n’andaro 200Letteratura italiana Einaudi198Melchiorre Cesarotti - Poesie di Ossian O spenti o spersi.Allor gridò quel fero Nell’odiosa sua burbanza: ho vinto, Morven fuggì; va la mia fama al cielo.Vattene, o Malto, ed a Catmòr comanda: Guardi il sentier che all’oceàn conduce, 205Perchè Fingallo dal mio brando invitto Non si sottragga; a terra ei debbe, a terra Cader per esso: appo un cannoso stagno Abbia la tomba; ma di lode e canto Perda la speme; inonorato ei mora, 210Ed il suo spirto per la pigra nebbia Ravviluppato si dibatta invano.Malto l’udì senza far motto, e solo Sorgeagli in volto a quel superbo vanto Disdegnosa dubbianza: alza lo sguardo 215Verso Fingallo, indi a Foldan lo torce Bieco; sorride amaramente, e muto Volgesi, e immerge entro la zuffa il brando Di Clono intanto nell’angusta valle, Ove due querce sul ruscel son chine, 220Di Dutno il figlio taciturno e fosco Stava nel suo dolor: spicciava il sangue Dalla trafitta coscia, appiè spezzato Giace lo scudo, inoperosa a un masso Posa la lancia; a che, Dermin, sì mesto?225Odo il rugghiar della battaglia: e sole Son le mie schiere: vacillanti a stento Traggo i miei passi e non ho scudo: ah dunque Fia che vinca costui? no, se pria basso Non è Dermin, non vincerà: Foldano 230Ti sfiderò, t’affronterò.La lancia, Isfavillando di terribil gioja, Prende; ma Gaulo ecco già vien.T’arresta Figlio di Dutno, onde tal fretta? il sangue Segna i tuoi passi: ov’è lo scudo? inerme 235Dei tu cader? Signor di Strumo, ei disse, Letteratura italiana Einaudi199Melchiorre Cesarotti - Poesie di Ossian Dammi lo scudo tuo: spesso ei travolse Piena di guerra, nel suo corso al fero Farommi incontro.Alto campion, non vedi Quella pietra colà, che il grigio capo 240Sporge tra l’erba? ivi riposa un duce Del ceppo di Dermin: colà già spento Ponmi a dormir nella perpetua notte.Sale ei sul poggio lentamente, e mira Lo scompigliato campo: erran qua, la 245Le della zuffa scintillanti file Diradate, spezzate.In notte oscura Qual è a mirar su piaggia erma lontano Foco che al variar d’instabil vento Varia d’aspetto: or tu lo vedi assorto 250Fra globi atri di fumo, ora lo scorgi Rigurgitar con tortuosi slanciLa rossa rapidissima corrente;Tale affacciossi di Dermino al guardo La variata mischia.All’oste in mezzo 255Campeggia il passo di Foldan, qual vasta Mole di nave, che in orribil verno Di mezzo a due scogliose isole opposte Spuntarsi scorge, e balzellon sull’onde Va il mar sopposto a soverchiar.Dermino 260Furibondo l’adocchia, e già si scaglia Entro la zuffa, ahi! ma vacilla; e grossa Cade dall’occhio del guerrier dolente Lagrima di dispetto.Allora il corno Suonò del padre, ed il cerchiato scudo 265Ben tre volte colpì, tre volte a nome Chiamò Foldan ferocemente.Udillo Foldan con gioja, e sollevò la lancia Sanguinosa, feral: qual masso alpestre Mostra in tempesta i rugginosi fianchi 270Segnati a strisce di correnti rivi; Cotal movea contro Dermino audace, Letteratura italiana Einaudi200Melchiorre Cesarotti - Poesie di Ossian Tutta strisciata di grondante sangue La forma spaventevole di Moma.Da un lato e l’altro si ritrasse l’oste 275Dal conflitto dei duci: alzansi a un punto Le scintillanti spade, e già.ma tosto Fillano si precipita, ed accorre Alla zuffa inegual; tre passi a retro Balzò Foldan che abbarbagliollo il vivo 280Raggio, che qual da nube uscìo repente L’eroe ferito a ricattar: dell’atto Ebbe onta il truce, e di rabbioso orgoglio Ebro avanzossi, e chiamò fuora all’opra Quanto avea possa nell’esperto acciaro.285Qual due talor di spaziose penne Aquile alto–volanti a giostrar vanno Per le piagge dei venti, onde del cielo La vasta solitudine rimbomba;Tai s’avventar l’un contro l’altro i duci 290Sopra Moilena.In sulle opposte rupi, Dei due gran Re che si sedeano a fronte Involontari a cotal vista i passi Quinci e quindi avanzarsi, allora appunto La buia zuffa, allor parea che stesse 295Già per calar sulle taglienti spade [ Pobierz całość w formacie PDF ]

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